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Cave d’alabastro rosa a Busca

Cave d'alabastro rosa a Busca

Cave d’alabastro rosa a Busca

Tempo di lettura: 3 minuti

Busca si trova in Provincia di Cuneo e fa parte dell’Unione Montana Valle Varaita. E’ costituita da un centro storico e da antiche mura medioevali,  ma è un paese conosciuto perché, presso le sue colline, sono presenti delle cave d’alabastro.

Probabilmente io ero una delle poche a non saperlo!!

Fortunatamente, ho avuto modo, in una giornata uggiosa e con la mia mountain bike, di scoprirle. Queste cave d’alabastro rosa a Busca costituiscono un sito importantissimo per il geoturismo.

Cave d'alabastro rosa a Busca nella collina dell'Eremo di Belmonte

Veduta-aerea-delle-cave-foto-acquisita-dal-GeoPortale-Piemonte

Per raggiungerle bisogna recarsi a piedi o in moutain bike sulla collina dell’Eremo di Belmonte. Il percorso, dato il poco dislivello, si presta per essere affrontato da tutti gli escursionisti, curiosi, esperti o meno del settore.

Cave d'alabastro rosa a Busca nella collina dell'Eremo di Belmonte

mtb-nei-pressi-della-collina-Eremo-di-Busca

Proprio su questa collina è possibile visionare le cave dismesse, da cui veniva estratto l’alabastro rosa a scopi ornamentali. Al momento sono presenti cinque canyon artificiali, scavati nel fianco della stessa.  Essi hanno una larghezza variabile dai 2 ai 4 metri ed un’altezza sorprendente. Il colore delle pareti è rosso, segno tangibile della presenza di argilla.

Visitando queste “fessure” si possono notare i segni delle attrezzature che venivano utilizzate per l’estrazione dell’alabastro rosa, come ad esempio le tracce lasciate dalle cariche esplosive, posizionate nei fori creati mediante le barramine. Questa era una delle tecniche utilizzate per l’estrazione dell’alabastro di Busca.

Cave d'alabastro rosa a Busca nella collina dell'Eremo di Belmonte

Canyon-con-entrata-grotta

L’alabastro di Busca è anche conosciuto come “Onice di Busca” o “Onice Piemonte”. Esso è stato un materiale molto pregiato del territorio piemontese ed ha avuto il suo massimo impiego nel periodo compreso tra il 1700 ed il 1900.  Venne utilizzato in molte chiese del Piemonte per la realizzazione di colonne, altari e balaustre. Si può trovare questo materiale nella Basilica di Superga e nella chiesa di San Filippo Neri di Torino,  nella cattedrale di San Donato di Mondovì, nella chiesa parrocchiale Maria Vergine Assunta di Busca ed in tante altre.

L’alabastro rosa venne utilizzato altresì per la realizzazione di caminetti,  di tavolini ed altre sculture.

Cave d'alabastro rosa a Busca

Canyon-cava-d’alabastro

A mio parere, questo sito è luogo molto suggestivo. Inoltre le cave sono la testimonianza dell’attività dell’uomo, una fonte di informazioni storiche e scientifiche.

Ricordo, che solo gli speleologi, muniti di appositi permessi, possono addentrarsi nelle grotte. Per tutte le altre persone è severamente vietato.

Cave d'alabastro rosa a Busca

Vista-dalla-collina-di-Busca

Per maggiori informazioni sulle cave d’alabastro rosa a Busca è possibile contattare il Comune, che negli anni passati ha organizzato con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino ed in collaborazione con l’A.T.L. Cuneo, Assoimprese Busca e GrandAmour, delle visite guidate.

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