Cima della Valletta dell’Asino e Cima dell’Agnel – Valle Gesso
Data: 12/06/2022
Partenza: Lago della Rovina (1545 m)
Quota massima: Cima dell’Agnel (2927 m)
Dislivello: 1450 m
Distanza totale: 15 km circa
Difficoltà: PD
Curiosità: la cima dell’Agnel si trova sullo spartiacque Gesso-Vèsubie. Agnel, è un toponimo che indica i territori riservati all’inalpamento degli ovini.
Accesso: dirigersi verso la valle Gesso seguendo la diramazione per Entracque. Si supera la diga a sbarramento del bacino artificiale della Piastra e successivamente al bivio si tiene la destra salendo nel vallone della Rovina. Si arriva così al lago della Rovina dove si parcheggia l’auto.
Questa mattina siamo indecisi sulla vetta da raggiungere, quando ci viene l’idea di tentare la cima dell’Agnel.
Arrivati quindi presso il parcheggio a monte del Lago della Rovina, su strada asfaltata andiamo verso l’area attrezzata per picnic.
Da qui iniziamo la nostra escursione seguendo il sentiero che si inerpica su una bastionata rocciosa. Il sentiero sale piuttosto ripido. Alcuni tratti sono attrezzati con dei cavi, altri da gradini. Sbuchiamo poi sulla sterrata dell’ex cantiere della Diga del Chiotas. Svoltiamo a destra e proseguiamo sull’ampia strada sterrata che successivamente si collega alla strada asfaltata di servizio che sale alla diga.
Poco dopo svoltiamo a sinistra e costeggiamo il canale sfioratore del Bacino del Chiotas.
Poco prima del Rifugio Genova in corrispondenza di un pozzetto, proseguiamo per una labile traccia.
Ci guardiamo intorno alla ricerca di qualche segno che ci indichi che siamo sul percorso corretto, ma nulla. Proviamo a risalire verso una bastionata rocciosa, la superiamo e vediamo una minima traccia tra gli arbusti. Alla nostra destra il Lago Brocan. Andiamo avanti fino a quando ci troviamo verso la parte finale del lago. Svoltiamo a sinistra risalendo tra i rododendri. Con nostro estremo stupore scorgiamo degli ometti.
Stupendo il Bacino del Chiotas ed il Lago Brocan con la luce che c’è in questa giornata.
Giunti nei pressi di due canali, teniamo quello di sinistra, in quanto quello di destra risulta innevato. Prestiamo molta attenzione, in quanto la salita è ripida ed uno sbaglio potrebbe costarci caro.
Spuntiamo poi nei pressi di una zona colma di rododendri. Ora puntiamo verso il canale detritico a destra della Cima della Valletta dell’Asino.
Con fatica perveniamo presso un colletto oltre il quale vediamo i residui del Ghiacciaio dell’Agnel.
Svoltiamo a sinistra ed iniziamo la salita verso quella punta che credevamo essere la Cima dell’Agnel. Con alcuni passaggi di II e II+ siamo invece in vetta alla Cima della Valletta dell’Asino a 2848 m.
A questo punto proseguiamo, sempre tenendoci in cresta, ed affrontando rocce e passaggi esposti.
Cerchiamo di individuare il percorso migliore, fino a quando finalmente vediamo spuntare la cima dell’Agnel. Scendiamo leggermente verso sinistra per poi risalire, seguendo gli ometti, in vetta alla Cima dell’Agnel.
Non sono presenti croci come solitamente, siamo abituati a trovare sulle cime, ma il panorama è stupendo. Dal Monte Gelas, al mare, alla Cima Ghiliè, al Brocan, al Baus,alla Nasta, alla Paganini, all’Argentera, al Monviso ed al Monte Rosa.
Siamo molto soddisfatti e felici di esser quassù, ma purtroppo dobbiamo rientrare.
Optiamo quindi per scendere seguendo gli ometti che adesso vediamo numerosi. In sostanza percorriamo un ripido pendio tenendoci più verso destra. Infatti, in questa zona è più facile camminare in quanto le pietre sono di maggiori dimensioni.
Perveniamo alla Bassa Margot (2645 m) e nel vallone cerchiamo di scorgere più ometti possibili. Talvolta vediamo anche dei deboli segni gialli, che ci fanno presupporre di essere sulla via normale di accesso alla Cima dell’Agnel.
Proprio quando siamo più sicuri, i segni gialli scompaiono e nei pressi della scritta ” Rifugio Genova” ci buttiamo nel canalino. Non siamo convinti che questa sia la via corretta, ma sappiamo che dobbiamo scendere e che riusciamo a farlo.
Ultimato il canalino svoltiamo a destra in cerca di un qualunque segno, ma nulla. Ad un tratto vediamo una misera traccia, andiamo in quella direzione fino a quando capiamo che siamo nei pressi della bastionata rocciosa che si trova davanti al Lago Brocan. Pertanto, da questo punto in avanti, ripercorriamo il sentiero e la strada di risalita.
Arrivati all’auto facciamo un bilancio della mattinata: escursione alpinistica davvero interessante con diversi passaggi in cresta che richiedono concentrazione e sicurezza. Luoghi molto selvaggi, per questo da noi apprezzati perché poco conosciuti e frequentati, ma che necessitano di un grande senso dell’orientamento e di capacità di individuare un percorso anche in assenza o quasi di traccia.