
Data: 15/10/2022
Partenza: San Bernolfo (1730 m)
Quota massima: Monte Laroussa (2905 m)
Dislivello: 1175 m circa
Difficoltà: F
Lunghezza: 8 km circa
Giro ad anello: si
Curiosità: il Monte Laroussa è situato tra il Vallone di San Bernolfo e quello dell’Ischiator. Il toponimo Laroussa deriva dal colore rossiccio delle rocce.
Accesso: dirigersi in Valle Stura. Superare i comuni di Demonte, Aisone e Vinadio. Presso la borgata Pianche, tralasciare la SS21 e svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per i Bagni di Vinadio e San Bernolfo. Dai Bagni di Vinadio tenere la sinistra, oltrepassare Strepeis, poi Callieri e raggiungere San Bernolfo. Parcheggiare oltre la borgata di San Bernolfo, dove è presente uno spiazzo.
Oggi in pianura il cielo è grigio, ma noi decidiamo di partire lo stesso per affrontare una breve escursione. Posata l’auto nel parcheggio che si trova dopo la borgata di San Bernolfo, indossiamo gli zaini e partiamo. Davanti a noi, poco più in alto, il primo ometto. Saliamo quindi in quella direzione, già stupiti dal cielo azzurrissimo di questa giornata.
I primi passi li facciamo in ombra a circa 5°C, ma in breve siamo al sole.

A 1800 m circa superiamo il Rio spostandoci sul lato destro orografico, ovvero a sinistra. Iniziamo a salire con diversi zig-zag fino a quota 2140 m circa.
I colori autunnali oggi risplendono.

Ora superiamo nuovamente il rio tornado sulla sinistra orografica, ovvero svoltando verso destra.

Seguiamo le tacche bianche e rosse che ci permettono di innalzarci.

Superiamo alcune pietraie ed altri tratti sull’erba, fino a quando perveniamo al Passo di Laroussa a 2471 m.

Il passo di Laroussa si trova appunto tra il Monte Laroussa (2905 m) ed il Monte Saletta (2700 m), che avevo raggiunto in una fredda e nebbiosa giornata invernale.
Sul versante opposto possiamo intravedere il rifugio Migliorero ed il lago Inferiore dell’Ischiator.
Svoltiamo a sinistra ed iniziamo la salita. Poco dopo, su di un masso, appare il cartello “Monte Laroussa”.

Non svoltiamo a sinistra per la via normale, ma decidiamo di raggiungere la vetta per cresta.

I primi passi sono di I°, almeno fino al grande risalto roccioso.

Poi ci teniamo verso destra per superarlo.

La temperatura che prima aveva raggiunto i 20°C ridiscende drasticamente a 6 ° C. Siamo a nord e questo è proprio il punto dove ci sono i passaggi più esposti e difficili di II° e III°.

Stupenda la vista da qui sul Brec de Chambeyron, l’Aiguille de Chambeyron ed il Monviso.

Finalmente ritorniamo al sole ed affrontiamo l’ultima parte della salita, più semplice delle precedenti.

In breve, eccoci in vetta in compagnia dell’amico stambecco, che ci osserva curioso.

Oggi la giornata è stupenda. Il panorama da quassù è una favola ed è talmente vasto che gli occhi non riescono a catturarlo. Le luci, rispetto alle settimane precedenti, sono cambiate e la montagna si sta preparando all’arrivo della dama bianca.
Immerse nell’azzurro la Cima del Corborant, la Punta Gioffredo,il Monte Tenibres, il Becco Alto dell’Ischiator, la punta nord di Schiantalà ed il Becco Alto del Piz.

Più a sinistra i laghi Lausfer, il Mont Mounier e la Cima di Collalunga. Oltre la Rocca di San Bernolfo, conquistata quest’estate per cresta.

Dopo essere stati più di un’ora a goderci questa immensa bellezza, decidiamo di scendere dalla via normale seguendo le tacche rosse.


Dall’alto possiamo vedere la borgata di San Bernolfo, immersa nel verde.

Scendiamo il costone e poi pieghiamo a sinistra, sempre seguendo le tacche rosse.

Affrontiamo un breve tratto attrezzato con catene e perveniamo così al Passo di Laroussa.

Dal passo, ripercorriamo il sentiero fatto in salita, fino a quando giungiamo presso l’auto che si trova proprio sotto il grande ometto.
