Il “Bosco che ti parla” e la “Grande Panchina Rossa” a Fossano
Partenza: Fossano, Via della Cartiera
Circuito ad anello: Si
Distanza: circa 4,5 km
Dislivello: 60 mt
Difficoltà: T
Oggi ho bisogno di rilassarmi e pertanto parto a piedi, da Via della Cartiera dirigendomi proprio verso la ex cartiera di Souchon. Quest’ultima è stata la fabbrica più importante e longeva di Fossano. Basti pensare che a fine dell’Ottocento dava lavoro ad oltre duecento persone, mentre adesso sono visibili soltanto i vecchi e decadenti fabbricati. Ha cessato la sua centenaria attività negli anni Settanta. A questo proposito, interessante la lettura di “Storie di Carta- La cartiera di Fossano di Giovanni Cornaglia”
Seguendo le indicazioni, proseguo in direzione “Passaggio Ponte della Ferrovia – F51” , dove una sterrata porta sotto il viadotto del raccordo autostradale e, successivamente, continuo diritto seguendo sempre “Passaggio Ponte della Ferrovia – F50”. La strada costeggia il fiume Stura e poi, dopo poco, diventa stretta, un vero e proprio sentiero, chiamato appunto Sentiero del Pescatore tratto “del Bosco che ti parla”.
Alcuni gradini realizzati con pali in legno aiutano nel salire su di un pianoro, per poi nuovamente scendere nel bosco.
Qui intravedo alcuni ramarri che spaventati dal mio passaggio corrono verso la fitta vegetazione. Ammiro le farfalle svolazzare nell’aria ed alcuni altri insetti, a cui mi diverto a scattare alcune foto per provare la mia nuova macchina fotografica.
Eccomi nel “Bosco che ti parla”chiamato così per via di diverse massime appese sugli alberi.
Un ponticello in legno ci permette di passare oltre un rio e proseguire il cammino.
“Un sorriso dona sollievo a chi è stanco, rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza e medicina… se sul sentiero incontri chi non te lo offre, sii generoso e porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso quanto colui che non sa darlo!”
Arrivo così pian piano, godendomi il rumore del fiume ed il fruscio del vento tra gli alberi, al Ponte delle Ferrovia (Linea Fossano-Mondovì), dove una scala a chiocciola permette di attraversare a piedi, sul ponte, il Fiume Stura. La scala è composta da una cinquantina di gradini.
Il Ponte venne realizzato dall’architetto Bonelli nella seconda metà dell’Ottocento e più precisamente tra il 1840 ed il 1930. Negli articoli di giornale dell’epoca il Ponte sullo Stura venne indicato come opera mastodontica. Nel periodo della seconda guerra mondiale venne anche bombardato e pertanto dovette poi esser ricostruito con interventi che terminarono nel 1947.
Percorro i 200 metri circa della pendacola del ponte per ammirare il corso del Fiume. Volendo è possibile, tramite un’altra scala a chiocciola, scendere e continuare il percorso del Sentiero del Pescatore.
Questa volta però torno indietro, scendo ai piedi delle arcate del Ponte e imbocco il sentiero F49, transitando appunto, sulle scalinate in legno del Sentiero dei 3Archi che sale verso la soprastante area verde. Una pietra segnala un punto panoramico sulla sinistra. Proseguo in quella direzione e da qui scorgo il ponte in tutta la sua interezza.
Andando avanti, giungo così presso “l’Area Verde della Grande Rossa” nota anche come Area A112 in Via Granatieri di Sardegna, dove compare lei, la Star, “la Grande Panchina Rossa”!!
Venne installata ed inaugurata da Beppe Rulfo il 14 maggio del 2016 e sopra di essa è presente una targhetta proprio con il detto di Beppe.
Dopo aver testato personalmente la panchina, proseguo il mio cammino in Strada di Priaggio che è per un tratto asfaltata.
Dopo circa 2 km eccomi al punto di partenza, completamente rigenerata.