
Partenza: Colle dell’Agnello
Quota massima: Pic d’Asti (3219 m)
Dislivello: 785 m circa
Difficoltà: PD+
Lunghezza: 9,7 km circa
Giro ad anello: si
Note Tecniche: la via normale del Pic d’Asti si sviluppa sul versante italiano e non presenta difficoltà rilevanti. Si consiglia in ogni caso di indossare imbrago, munirsi di mezza corda da 60 m, caschetto e di tutto l’occorrente per l’arrampicata (friend e rinvii).
Curiosità: il Pic d’Asti ha una forma piramidale ed assomiglia ad un piccolo Cervino. Appartiene al gruppo delle Alpi Cozie Meridionali ed è sul confine tra Italia e Francia
Dopo l’escursione del giorno precedente al Picco Bastia, Punta Corsia e Punta Fiume, oggi decidiamo di far qualcosa di diverso, ovvero la via normale del Pic d’Asti. Pertanto, risalita la Valle Varaita, oltrepassiamo Sampeyre, Casteldelfino e procediamo in direzione Pontechianale. Proseguiamo per il Colle dell’Agnello e al primo tornante sottostante parcheggiamo l’auto a circa 2730 m.
Iniziamo la salita percorrendo il sentiero lungo il Riou du Rocher Long.

Arriviamo poi a circa 2840 m dove il gruppo si divide in due: il primo proseguirà verso il Pan di Zucchero mentre il secondo affronterà l’ascesa del Pic d’Asti.
Continuiamo la nostra camminata seguendo il sentiero che ci conduce alla Bréche de Ruine (2910 m) mentre io continuo ad osservare la bellissima Crête de la Taillante, sulla cui Cima Nord sono salita qualche weekend prima.

Scendiamo quindi nel canalone di pietre e svoltiamo a destra sempre seguendo il sentiero che dapprima si tiene a destra, ma poi scende e sale sulla sinistra.

Passiamo accanto al Lac d’Asti e proseguiamo il nostro trekking ammirando le maestose vette e creste sulla nostra destra. Il cielo è azzurrissimo come da un po’ non lo vedevo!

Il luogo mi è famigliare perché in inverno ho fatto diverse gite di scialpinismo in questa zona, uno della quali al Pic Brusalana (3170 m).
Il terreno è costellato di pietre di varie dimensioni, ma continuiamo il cammino fino a quando finalmente arriviamo al Col d’Asti o Selle d’Asti a 3123 m.

Seguiamo quindi una traccia in territorio francese e ci dirigiamo verso il canalino di sfasciumi tra il Torrione Gina ed il Pic d’Asti.

Sono presenti dei bollini verdi che ci aiutano nell’individuare il percorso e le difficoltà che si incontrano sono di II grado.

Superato il canalino, saliamo dei facili gradini (II+) e raggiungiamo una sosta. Siamo sulla forcella fra Torrione Gina e Pic d’Asti. Svoltiamo a destra ed in breve eccoci alla base della cresta sud-est. Percorriamo una cengia, un po’ esposta, ma sempre di II° e ci troviamo presso un diedro.

Se in precedenza non ci si è legati sicuramente è il momento di farlo, perché la via è molto esposta.
Risaliamo il diedro (III°-) e sbuchiamo sulla cresta dove è presente una sosta con cordino di acciaio. Proseguiamo con passaggi di III° e successivamente attacchiamo la parete sopra la sosta, sempre piuttosto esposta.

Troviamo un’altra sosta con cordino d’acciaio e proseguiamo lungo la cresta (III° e II°).

Lultimo tratto, tra facile roccette, ed eccoci alla croce di vetta.

Siamo i primi della giornata a salire quassù. Stupendo il panorama tutt’intorno, verso il Pan di Zucchero, i ghiacciai della Barre des Ecrins, poi Roc la Niéra, Tour Real, Salza, Mongioia, l’Argentera, il Matto e il Re, il Monviso che è a pochi passi da noi. Proseguendo scorgo il Pic Brusalana, il Monte Aiguillette, il gruppo del Rosa, il Monte Bianco ed il Gran Paradiso.

Ci fermiamo per circa 1 h a goderci quest’immensità e questa pace. Poi attendiamo l’arrivo di altre persone che sentiamo parlare per evitare nella discesa, di far cadere delle pietre.
Scendiamo un po’ a piedi e poi facciamo la calata in corda doppia dal cordino in acciaio. Da qui perveniamo alla placca al di sotto della cengia. Proseguiamo poi a piedi, prestando attenzione fino alla Sella d’Asti, dove ci ricongiungiamo con gli amici.
Da qui, per compiere un giro ad anello scendiamo nei pressi del Lago del Pic d’Asti (2580 m) e poi continuiamo lungo la strada asfaltata. In alternativa è possibile attraversare i prati più in alto.

Raggiungiamo così il Colle dell’Agnello o Col Agnel a 2744 m ed in breve siamo all’auto. Ora ci attende un bel piatto di pasta!!!
