
Partenza: Valdieri Gias delle Mosche (1591 m)
Quota massima: Argentera Sud (3297 m)
Dislivello: 1720 m circa
Difficoltà: AD+
Lunghezza: 16 km circa
Giro ad anello: si
Note Tecniche: salita in ambiente severo. E’ necessario avere buona domestichezza a procedere slegati su II/III grado perché, in caso contrario, i tempi si allungano e di molto. Grado massimo: IV
Curiosità: l’Argentera è la cima più alta delle Alpi Marittime. Il versante ovest è solcato da tre speroni: lo Sperone Promontoire, lo Sperone Campia e lo Sperone Salesi.
Accesso: dirigersi in Valle Gesso e superare l’abitato di Borgo San Dalmazzo e di Valdieri. Continuare fino a raggiungere le Terme di Valdieri. Proseguire, sulla strada a sinistra delle terme fino a quando si perviene al Gias delle Mosche.
Partiamo dal Gias delle Mosche ed imboccchiamo il sentiero N10 .

Iniziamo ad innalzarci attraverso il ripido sentiero nel Vallone dell’Argentera. Guadagnando quota perveniamo al Gias del Saut (1847 m).

Continuiamo quindi a salire, seguendo il sentiero. Voltandoci indietro possiamo ammirare, tra l’azzurro del cielo, la Cima di Fremamorta.

Procedendo avanti, spicca invece la Serra dell’Argentera ed il Corno Stella. Dietro di loro, il sole inizia a far capolino.

Tralasciamo il sentiero del pastore, perché abbiamo intenzione di passare al Rifugio Bozano. E’ da un po’ che non faccio un’escursione in zona.

In breve, siamo al Rifugio Bozano. Una sosta per salutare Marco, il gestore del rifugio e si riparte.

Dal rifugio scendiamo leggermente verso sinistra fino a quando incontriamo delle tacche gialle. Superiamo un primo canale e continuiamo con un traverso verso una zona erbosa.

Costeggiamo la parete della montagna, ammirando La Madre di Dio e La Decessole.

Raggiungiamo, dopo 1000 metri di dislivello, il pianoro con l’erba che si trova alla nostra sinistra. Iniziamo da qui ad attaccare lo Sperone Promontoire.

Non ci sono indicazioni al riguardo e le informazioni che abbiamo a disposizione sono davvero poche, ma decidiamo di avviarci. L’emozione è tanta!
Svoltiamo a sinistra ed iniziamo ad affrontare la prima parete.

Un breve traverso, ci addentriamo dentro un canalino e poi in una cengia erbosa che si trova più verso la sinistra.

Successivamente svoltiamo a destra per un’altra cengia di detriti.

Proseguiamo cercando di capire qual è la via corretta. Qualche raro ometto ci indica la direzione fino a quando troviamo un lungo canale incassato tra le rocce.

Alcuni passaggi non facili, a sinistra, su placca (IV/V) bagnata e poi altre placche da affrontare.

Al termine delle stesse, svoltiamo a sinistra con l’intenzione di raggiugere il colletto. Quest’ultimo, ricordo di averlo visto in qualche foto, per cui immagino che ci troviamo nel posto giusto!

Voltandomi indietro per vedere il panorama, scorgo una bellissima roccia a forma di “viso”. Forse la stanchezza inizia a farsi sentire, ma è davvero così!

Giunti al colletto, svoltiamo a destra e saliamo la parete sopra di noi. A sinistra il baratro.

Affascinante la visuale sul Corno Stella! Vederlo da questo lato è davvero tutta un’altra cosa.

Saliamo un po’ tenendoci sulla sinistra e poi spostandoci a destra, dove sono presenti delle placche.

Raggiungiamo così la cresta finale che ci condurrà sull’Argentera Sud.

Alla nostra sinistra la Nord dell’Argentera che avevo raggiunto tramite la via normale dal Lago della Rovina.

Procediamo con calma ad attenzione sul filo di cresta dove scorgiamo anche dei cordini per una calata.

Intravediamo già la croce di vetta, ma in pochi minuti siamo davvero lì ad abbracciarla!

Scambiamo quattro chiacchiere con le persone presenti sulla vetta e poi iniziamo la discesa per la via normale della Cima Sud. Sempre bella la cengia, che taglia la parete SE e che in parte è stata attrezzata.
Purtroppo, la nebbia non ci permette di goderne l’interezza con un solo sguardo.

Superata la cengia perveniamo al Passo dei Detriti (3120 m), dal quale per sentiero scendiamo sino al Rifugio Remondino.


Salutiamo alcuni amici ed iniziamo la discesa fino al Gias delle Mosche.