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Venite a scoprire il bosco di faggi…

Venite a scoprire il bosco di faggi…

Tempo di lettura: 3 minuti

Non lontano da Vernante (CN), in Valle Vermenagna, si trova un piccolo borgo chiamato Palanfrè. E’ un luogo molto caratteristico e curato che, dopo la riqualificazione, ha visto l’insediamento di alcune famiglie.

Palanfrè

E’ noto però, che si trovi in un luogo a rischio valanghivo.  In inverno infatti, si hanno spesso notizie di valanghe scese lungo i monti circostanti. Pertanto si dice che, per proteggere l’abitato, è stato vietato il taglio dei faggi, dal 1741. Per conservare questo patrimonio, dal 1979, è stata inoltre creata la Riserva Naturale del Bosco e dei Laghi di Palanfrè.

Per raggiungere questo importante patrimonio naturalistico, dal parcheggio (1370 m) presente poco prima dell’abitato di Palanfrè, si sale lungo la strada sulla sinistra, che porta alla fontana.

Fontana presente a Palanfrè

Si prosegue in lieve salita, dove la strada asfaltata svolta a destra verso la grande cascina dell’azienda Isola Fratelli Giordano. Qui, vengono venduti e valorizzati i formaggi del posto.

Si prosegue dritto  fino a raggiungere un bivio. Non si segue la mulattiera L07 che porta ai laghi ma, si svolta a destra su un sentiero. Poco dopo, ci si trova di fronte il cartello “Bosco di faggi” e si devia quindi a sinistra.

Segnavia “Bosco di faggi”

Siccome il sentiero è corredato da appositi cartelli ed è facilmente accessibile, è possibile fare una passeggiata anche con i bambini e far scoprir loro le biodiversità faunistiche e floristiche presenti nella faggeta. L’accesso è consentito anche ai cani purché siano mantenuti sotto stretto controllo dai proprietari per evitare il disturbo alla fauna.

Il faggio (Fagus Sylvatica) è un albero dalla corteccia grigia e liscia, e dalle foglie ovali di colore verde intenso. Predilige versanti ombrosi, fino a 1800 mt di quota, e raggiunge altezze intorno ai 15 -35 mt. Può vivere oltre 300 anni.  E’ uno degli alberi più apprezzati in Europa per il suo legno, che viene utilizzato in diverse applicazioni.

Nel bosco sono presenti appunto, numerosi faggi secolari con forme caratteristiche e varie cavità. Uno di essi, il più grande del “Bosco Bandito”,  ha circa  350 anni e fa parte dell’Elenco degli Alberi Monumentali della Regione Piemonte.

Il faggio più grande del “Bosco Bandito”

Ai margini del bosco si possono poi osservare anche altre tipologie di piante, quali ad esempio il ciliegio e l’ontano verde.

La camminata è molto suggestiva se svolta in autunno quando il colore delle foglie diventa giallo/rosso.

L’area è mantenuta dal Parco Naturale delle Alpi Marittime.

 

Indicazioni sulla sicurezza:

La giusta attrezzatura, e non solo, per l’escursionista

Si ricorda che la percorribilità degli itinerari in montagna dipende molto dai fenomeni naturali, dai cambiamenti ambientali e dalle condizioni meteo. Pertanto prima di partire per qualunque percorso è bene informarsi sullo stato dello stesso.

Ulteriori informazioni:

Accesso dei cani nei parchi

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